Le compagnie straniere che stanno lasciando la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina sono le “benvenute” in Kazakhstan. Lo ha dichiarato al quotidiano tedesco “Die Welt” il vice ministro degli Esteri del Kazakhstan, Roman Vassilenko, precisando che il Paese centrasiatico non vuole trovarsi dalla parte sbagliata della “cortina di ferro”. Le aziende, ha affermato il numero due della diplomazia kazakha, non dovrebbero trasferirsi solo per evitare le sanzioni contro la Russia. “Se c’è una nuova cortina di ferro, non vogliamo trovarci dall’altra parte”, ha aggiunto Vassilenko facendo riferimento alla linea che durante la Guerra fredda divideva il blocco comunista da quello occidentale. Il governo kazakho ha finora evitato di criticare la decisione della Russia d’invadere l’Ucraina, ma non ha nemmeno espresso parole di sostegno a Mosca nonostante lo scorso gennaio le forze armate russe abbiano aiutato le autorità di Nur-Sultan a reprimere una rivolta armata. Nei giorni scorsi il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha dichiarato che tutti i Paesi devono aderire rigidamente alle norme e ai principi della Carta delle Nazioni Unite.